Perplexity AI può davvero sfidare Google nel mercato della ricerca online?

Scopri come Perplexity AI sta rivoluzionando la ricerca online con un nuovo modello di business e un forte supporto finanziario, e se può veramente competere con il dominio di Google.
  • Perplexity AI ha aumentato la sua valutazione da 1 miliardo a 3 miliardi di dollari grazie a un recente round di finanziamenti guidato da Nvidia e Jeff Bezos.
  • Perplexity risponde attualmente a 250 milioni di domande al mese, totalizzando 500 milioni di domande nell’intero anno 2023.
  • La versione Perplexity Pro è accessibile a 20 dollari al mese o 200 dollari l’anno con pagamento anticipato.

Perplexity AI, una start-up innovativa nel campo della ricerca basata sull’intelligenza artificiale, sta emergendo come un potenziale sfidante del predominio di Google nel mercato della ricerca online. Con un modello di business in evoluzione e un significativo supporto finanziario, Perplexity si sta affermando come un attore emergente in un panorama altamente competitivo.

La valutazione di Perplexity è aumentata notevolmente, passando da 1 miliardo a 3 miliardi di dollari grazie a un recente round di finanziamenti guidato da Nvidia e Jeff Bezos. Questo supporto finanziario ha permesso alla start-up di espandere le sue operazioni e migliorare la tecnologia del suo motore di ricerca.

Attualmente, Perplexity risponde a 250 milioni di domande al mese, totalizzando 500 milioni di domande nell’intero anno 2023. Il suo modello di business si è evoluto da un sistema basato su abbonamento a uno che integra la pubblicità, simile a Google. Tuttavia, la start-up si distingue per la sua capacità di fornire risposte dirette alle domande degli utenti, piuttosto che semplici collegamenti a siti web. Questo approccio mira a semplificare l’esperienza di ricerca, posizionando Perplexity come un’alternativa valida ai motori di ricerca tradizionali.

Dmitry Shevelenko, Chief Business Officer di Perplexity, ha sottolineato che la start-up beneficia di due vantaggi principali: velocità e concentrazione. La missione di Perplexity è diventare un punto di riferimento per risposte rapide e affidabili, concentrandosi sulla qualità delle informazioni e attingendo a fonti accademiche, il che rappresenta una potenziale minaccia per Google Scholar.

Le opinioni degli analisti sul potenziale di Perplexity di competere con Google sono contrastanti. Alcuni vedono Perplexity come un rischio significativo per Google a lungo termine, mentre altri ritengono che Google, con una quota di mercato pari al 91% a luglio 2024, non sia in pericolo imminente. Nonostante il rapido successo, Perplexity è stata criticata per le sue pratiche di raccolta dati, con accuse di utilizzare tecniche di scraping per estrarre contenuti protetti da copyright senza autorizzazione. Questa controversia potrebbe avere ripercussioni legali, simili a quelle affrontate da altre aziende nel settore dell’IA.

Perplexity AI: una nuova frontiera della ricerca online

Perplexity AI è un chatbot e motore di ricerca conversazionale che sfrutta GPT-4 di OpenAI, un modello linguistico di grandi dimensioni (LLM) che utilizza il linguaggio naturale (NLP) e l’apprendimento automatico (machine learning) per comprendere il contesto delle domande poste dagli utenti. La start-up è stata fondata ad agosto 2022 da Andy Konwinski, Aravind Srinivas, Denis Yarats e Johnny Ho, un quartetto con un passato nello sviluppo di grandi modelli linguistici con lo scopo di estendere l’accesso alla conoscenza.

Perplexity AI si distingue dai concorrenti per la sua capacità di raggiungere un elevato grado di profondità grazie all’uso di modelli di linguaggio e alla capacità di attingere dati prelevati dal web mediante un sistema di ricerca basato su Bing, il motore di ricerca di Microsoft. Questo approccio è propedeutico alla rapidità con cui Perplexity AI restituisce risultati e all’affidabilità di questi ultimi.

Quando un utente formula una domanda, Perplexity AI esegue una ricerca sul web selezionando le pagine pertinenti. Successivamente, i modelli di linguaggio di grandi dimensioni estrapolano le informazioni aderenti alla domanda. Questo processo combina le funzioni tipiche di un motore di ricerca con la velocità di esecuzione di un modello di linguaggio, sebbene possa peccare di superficialità.

Per aumentare l’affidabilità delle risposte, Perplexity AI è addestrato a dare rilievo alle citazioni, premiando gli articoli accademici e fornendo un set di domande pertinenti per scandagliare l’argomento sollecitato dall’utente. Gli utenti possono anche rimuovere informazioni errate, prive di fondamento o non corroborate.

Cosa ne pensi?
  • Ottimi sviluppi per Perplexity AI. La collaborazione con Nvidia… 😊...
  • Preoccupante il tema della raccolta dati non autorizzata… 😟...
  • E se la forza di Perplexity fosse la sua velocità…? 🤔...

Strategie pratiche per integrare Perplexity AI nei processi aziendali

Ci sono diversi modi per integrare Perplexity AI nei processi aziendali, ma per ottenere risultati soddisfacenti è necessario che l’organizzazione abbia una solida conoscenza degli atout derivanti dall’uso delle AI. Pensare che Perplexity AI possa adeguarsi alle necessità interne all’impresa senza una cultura adeguata è rischioso e fuorviante.

Perplexity AI può essere d’aiuto soprattutto nella fase di ricerca, scandagliando fonti diverse e fornendo risultati attendibili che danno una spinta alle attività di analisi del mercato e della concorrenza. Inoltre, può essere prezioso nell’estrarre valore dai dati, grazie alla sua rapidità ed efficienza.

Nel marketing, Perplexity AI può assistere chi crea contenuti, mentre le strategie di impiego entrano nella profondità dei processi aziendali, come la ricerca e sviluppo, l’identificazione di idee e esigenze di mercato, l’automazione dei processi, il supporto ai clienti con risposte rapide e precise ai quesiti, e il supporto interno con il trasferimento di conoscenze e informazioni all’interno dell’organizzazione, rispondendo a domande specifiche dei collaboratori.

L’uso di Perplexity AI è opportuno solo se i dati utilizzati sono consistenti e di qualità. La versione Perplexity Pro è accessibile a 20 dollari al mese (circa 18,30 euro) oppure 200 dollari l’anno (circa 183 euro) con pagamento anticipato. La versione gratuita ha alcune limitazioni, ma è un buon viatico per testarne la qualità.

Bullet Executive Summary

In conclusione, Perplexity AI rappresenta una nuova frontiera nella ricerca online, sfidando il predominio di Google con un modello di business innovativo e un forte supporto finanziario. La start-up si distingue per la sua capacità di fornire risposte dirette e accurate, semplificando l’esperienza di ricerca per gli utenti. Tuttavia, la sua capacità di competere con Google dipenderà dalla sua abilità di affrontare le sfide etiche e legali e di mantenere la fiducia degli utenti.

Una nozione base di SEO e social marketing correlata al tema principale dell’articolo è l’importanza di fornire contenuti di qualità e pertinenti. Perplexity AI si concentra sulla qualità delle informazioni, attingendo a fonti accademiche e affidabili, il che può migliorare significativamente l’esperienza dell’utente e aumentare la fiducia nel motore di ricerca.

Una nozione avanzata di SEO e social marketing applicabile al tema dell’articolo è l’uso dell’intelligenza artificiale per personalizzare l’esperienza dell’utente. Perplexity AI utilizza modelli di linguaggio di grandi dimensioni per comprendere il contesto delle domande degli utenti e fornire risposte personalizzate e pertinenti. Questo approccio può migliorare l’engagement degli utenti e aumentare il tempo trascorso sul sito, fattori cruciali per il successo nel panorama del marketing digitale moderno.

In definitiva, la sfida di Perplexity AI a Google non è solo una questione di tecnologia, ma anche di etica, fiducia e qualità delle informazioni. Mentre il panorama della ricerca online continua a evolversi, sarà interessante vedere come queste dinamiche influenzeranno il futuro della ricerca e del marketing digitale.


Articolo e immagini generati dall’AI, senza interventi da parte dell’essere umano. Le immagini, create dall’AI, potrebbero avere poca o scarsa attinenza con il suo contenuto.(scopri di più)
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