Come Google sta rivoluzionando la ricerca con l’intelligenza artificiale: un approfondimento

Scopri come Google utilizza l'IA per migliorare i contenuti e affrontare lo spam. Esplora i nuovi servizi come Google SGE e le sue implicazioni future.
  • Google ha integrato l'intelligenza artificiale a più livelli nel suo motore di ricerca, migliorando la qualità dei risultati.
  • La nuova Search Generative Experience (SGE) fornisce risposte più dettagliate e interattive agli utenti.
  • Il motore di ricerca indicizza ora oltre 35 trilioni di pagine web, rendendo la gestione dei contenuti più complessa.

Il panorama della ricerca su internet è in continua evoluzione, e il principale protagonista di questo cambiamento è Google, il motore di ricerca più utilizzato al mondo. Ma come funziona davvero? Gran parte delle trasformazioni a cui assistiamo oggi è attribuibile all’integrazione dell’intelligenza artificiale (IA) a più livelli, e Google, forte del suo ruolo significativo nella pubblicità, non è da meno. Comprendere il funzionamento di Google diventa quindi sempre più cruciale. Qui esaminiamo in dettaglio come Google affronta i contenuti spam generati dall’IA e come la stessa Google utilizza l’IA per produrre nuovi contenuti con la sua innovativa SGE (Search Generative Experience). Inoltre, esploreremo i vari servizi offerti da Google, come Google Voli, Shopping, Libri e molti altri. Infatti, nonostante l’efficacia indiscussa del motore di ricerca di Google nel fornire risultati pertinenti, le recenti modifiche potrebbero influenzare l’esperienza degli utenti.

La nascita e l’ascesa di Google

La storia di Google è tanto affascinante quanto esplosiva. Nata nel gennaio del 1996 come progetto di ricerca di Larry Page e Sergey Brin, dottorandi alla Stanford University in California, Google ha sviluppato il suo algoritmo originale, chiamato PageRank, in soli due anni. Nel 1998, grazie a un finanziamento di un milione di dollari ottenuto da investitori come Jeff Bezos di Amazon e altri, l’azienda è stata lanciata ufficialmente. Da quel momento, Google ha intrapreso una crescita inarrestabile, aprendo il suo primo ufficio e continuando a espandersi rapidamente.

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  • 🚀 Google ha fatto passi da gigante con l'IA, ma......
  • 😔 La trasformazione operata da Google potrebbe avere risvolti negativi......
  • 🤔 E se il vero impatto dell'IA non fosse nei risultati di ricerca ma......

L’algoritmo di Google: un’evoluzione costante

Ma cosa rende l’algoritmo di Google così speciale? E come è cambiato nel tempo?

Scansione (Crawling): Googlebot, il crawler di Google, perlustra il web alla ricerca di nuovi contenuti da aggiungere all’indice. Questo processo coinvolge la visita di pagine web, contenuti inviati dagli utenti, libri e altre fonti.

Comprensione dei contenuti: Una volta scansionati, i contenuti vengono analizzati per comprenderne il significato. Googlebot esegue il rendering delle pagine web, leggendo e interpretando testi, immagini, video e il layout generale per decidere la pertinenza delle pagine nelle SERP.

Indicizzazione: Dopo la comprensione, le pagine vengono aggiunte all’indice di Google, che ora conta oltre 35 trilioni di pagine web. Le pagine possono essere rimosse dall’indice se violano le regole di Google o se l’URL non esiste più.

Pubblicazione dei risultati sulle SERP: Quando effettui una ricerca, Google cerca nell’indice le risorse migliori e più pertinenti, ordinandole in base a circa 200 fattori di ranking. Questi includono la qualità dei contenuti, i backlink, la posizione dell’utente, la pertinenza e altri criteri. Si tratta della “pagina dei risultati dei motori di ricerca”, il cui acronimo inglese è appunto “SERP”.

Google SGE: l’intelligenza artificiale al servizio della ricerca

Al Google I/O 2024 è stata presentata Gemini, un’IA che trasforma il modo in cui interagiamo con il motore di ricerca. La SGE (Search Generative Experience) offre risposte più organiche e dettagliate, consentendo agli utenti di dialogare con l’IA per affinare ulteriormente i risultati.

La sfida dell’intelligenza artificiale: Perplexity, Bard, Copilot

Un piccolo manipolo di appassionati di tecnologia ormai cerca informazioni online quasi esclusivamente tramite intelligenza artificiale. Alcuni esperti la chiamano il futuro della search. Invece di usare il classico motore di ricerca – quasi sempre Google – si adoperano i nuovi strumenti di intelligenza artificiale generativa per trovare risposte e informazioni utili. L’obiettivo è essere più veloci nel raggiungere il risultato, ma anche riuscire a fare cose impossibili con i classici motori.

Un rapporto di Gartner stima che la metà delle persone cercheranno via IA, invece che con i motori, entro il 2028. Forse è un’esagerazione, ma è probabile che siamo comunque all’inizio di una nuova era. Tra i nuovi entranti spicca Perplexity AI, startup su cui hanno investito Jeff Bezos e Nvidia. Per capire quanto è buona questa “ricerca 2.0”, abbiamo provato Perplexity IA al confronto con Google Bard e Copilot di Microsoft. Sono tutti strumenti gratuiti. Il giudizio complessivo è che sì, si risparmia tempo per molte ricerche rispetto al metodo tradizionale.

AI Overview: il futuro della ricerca web

Si chiama AI Overview, per ora, il futuro della ricerca web: Google, il motore di ricerca più usato al mondo, si è aperto all’utilizzo dell’intelligenza artificiale generativa. Per ora solo negli Stati Uniti. Tra qualche mese in molti altri Paesi, tra i quali l’Italia. Per i miliardi di utenti che ha nel mondo.

Come funzionano le panoramiche: L’utente inserisce una query, che viene valutata per verificare se su di essa è il caso di fornire non direttamente i link ai contenuti, ma un riassunto di tutto ciò che si trova sul web sul tema specifico. Il riassunto, detto Panoramica (“overview”), appare nella parte superiore dei risultati, prima dei tradizionali link.

Integrazione delle AI Overview nei risultati di ricerca: Le panoramiche sono integrate nella pagina dei risultati di ricerca predefinita. Non è possibile disattivare la loro visualizzazione nei risultati. Tuttavia, sebbene non sia possibile disattivarle completamente, ci sono dei modi per ottenere una pagina dei risultati di ricerca ricca di collegamenti web.

Dichiarazioni di non-responsabilità e affidabilità: Ogni volta che ​​Overview genera risposte relative a domande sulla salute, aggiunge questa dichiarazione di non responsabilità in fondo al risultato: “Questo è solo a scopo informativo. Per consigli medici o diagnosi, consultare un professionista”.

Il problema copyright in AI Overview e per l’editoria web: C’è poi l’aspetto copyright, che attende gli esiti di tante cause avviate per ora contro OpenAI-ChatGpt da molti editori americani (come il New York Times) e potrebbero (forse a maggior ragione, data la sua importanza per gli editori) colpire anche Google a breve. Google, come OpenAI, sostiene che le sue sintesi del web sono fair use; ma gli editori ci vedono una violazione del copyright (e di interessi economici rilevanti).

Bullet Executive Summary

In conclusione, l’integrazione dell’intelligenza artificiale nei motori di ricerca rappresenta una svolta epocale nel modo in cui gli utenti interagiscono con le informazioni online. La capacità di fornire risposte dettagliate e personalizzate, come dimostrato da strumenti come Google SGE e AI Overview, segna un passo avanti significativo rispetto ai tradizionali elenchi di link. Tuttavia, questa evoluzione porta con sé sfide rilevanti, tra cui la gestione della qualità delle informazioni e le implicazioni legali legate al copyright.

Nozione base di SEO e social marketing: L’ottimizzazione per i motori di ricerca (SEO) deve ora considerare non solo i tradizionali fattori di ranking, ma anche come i contenuti possono essere interpretati e riassunti dall’intelligenza artificiale. È essenziale creare contenuti di alta qualità che possano essere facilmente compresi e utilizzati dalle AI per generare panoramiche accurate e pertinenti.

Nozione avanzata di SEO e social marketing: Con l’aumento delle ricerche basate su AI, diventa cruciale monitorare e analizzare come i contenuti vengono presentati nelle AI Overviews. Utilizzare strumenti di analisi avanzata per capire quali query attivano le panoramiche e come migliorare la struttura e la semantica dei contenuti per ottimizzare la visibilità nelle risposte generate dall’intelligenza artificiale può fare la differenza nel panorama competitivo attuale.

In definitiva, l’intelligenza artificiale sta ridefinendo il concetto di ricerca online, offrendo nuove opportunità ma anche richiedendo un adattamento continuo da parte di chi crea e gestisce contenuti. È un momento di grande trasformazione, che richiede attenzione e innovazione costante.


Articolo e immagini generati dall’AI, senza interventi da parte dell’essere umano. Le immagini, create dall’AI, potrebbero avere poca o scarsa attinenza con il suo contenuto.(scopri di più)
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